Anche quest’anno Palazzo Lascaris ha ospitato la giornata finale di “Ragazzi in Aula”, una speciale seduta dell’Assemblea regionale in cui gli studenti si sostituiscono ai consiglieri.
Il progetto – avviato nel 1998 dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale – è giunto alla 17esima edizione. Lo scopo è far conoscere ai ragazzi delle scuole superiori del Piemonte la realtà del Consiglio regionale, vivendo l’Assemblea legislativa attraverso la discussione e la votazione di progetti di legge da loro proposti.
L’idea di base del progetto, mutuata da un’analoga proposta organizzata nel 1997 dalla Camera dei Deputati, ha comportato nei primi anni un impegno straordinario da parte del personale del Consiglio per far conoscere ed apprezzare la validità dell’idea sia agli insegnanti, sia agli stessi consiglieri.
Si tratta di un progetto basato sul concetto di “open government”, poiché consente ai giovani di entrare in Consiglio regionale e di conoscere di persona i processi decisionali tipici che caratterizzano l’assemblea legislativa. Dal 1998 ad oggi ha coinvolto 4.100 studenti piemontesi.
Ragazzi in Aula, nell’arco di questi anni, ha subito delle modifiche organizzative, con la finalità di migliorare la qualità delle leggi elaborate dai ragazzi.
Dal 2005 i progetti di legge selezionati vengono trasmessi ai gruppi consiliari ed è così che nel 2008 è nata la prima legge della regione da un’idea dei ragazzi: “Valorizzazione dei quadranti solari” Legge regionale n. 33 del 3 dicembre 2008, seguita da altri progetti che nel corso degli anni hanno iniziato il cammino per diventare vere leggi della regione Piemonte.
Quest’anno hanno aderito 37 gruppi scolastici, appartenenti a undici istituti superiori delle province del Piemonte, composti ciascuno da un massimo di sette studenti e seguiti complessivamente da dodici docenti.
Anche il nostro Istituto ha partecipato con la Classe II, gli alunni, guidati e coordinati dalla Prof.ssa Claudia Oggiani, docente di di Diritto ed Economia, hanno deciso di partecipare con un progetto relativo al “Ristorante didattico”.
Le motivazioni che hanno portato a redigere una proposta di legge su questo specifico argomento sono state ben illustrate, sia in Commisione che nella fase finale im Aula del Consiglio regionale, dal relatore Roberto Giacomotti.
“Abbiamo deciso di proporre una legge sul Ristorante Didattico per far sì che una realtà che, di fatto, già esiste da tempo sia nella nostra regione così come in Italia e nel resto d’Europa, possa essere equamente e giuridicamente regolata.
Proveniamo da un Istituto Alberghiero che, nel rispetto dell’autonomia scolastica, ha aggiunto ore di pratica in più rispetto ad altre scuole ed è proprio da qui che è partita l’idea di sfruttare questa possibilità “pratica” non solo per il percorso scolastico ma anche per il nostro futuro quando da soli dovremo affrontare, “sul campo”, problemi che ora riusciamo a risolvere con la guida del docente.
Crediamo che la Scuola debba dare una formazione certamente teorica ma anche preparare lo studente ad affrontare ciò che ci sarà dopo ovvero il mondo del lavoro ed è proprio questo che propone il Ristorante didattico cioè offrire agli alunni un’opportunità formativa il più possibile vicina alla realtà di una moderna Azienda Ristorativa.
Il Ristorante didattico è un campo di addestramento, un luogo dove i ragazzi possono sperimentare ciò che accade nel mondo del lavoro ed è senza dubbio utile per migliorare la qualità della formazione alla professione in questo settore; un’esperienza dove gli studenti possono avere l’opportunità di mettere in pratica la teoria acquisita e cogliere l’opportunità di un accrescimento personale e professionale.
Il Ristorante didattico, poi, non deve essere limitato solo alla cura del settore “cucina e sala bar” ma deve essere una vera e propria simulazione d’impresa che comprende la scelta delle materie prime, la composizione del menù, gli ordini, la previsione dei volumi di vendita, la gestione del magazzino nonché il budget, il costo pasto, l’esecuzione dei vari piatti, il rispetto delle norme igieniche, le prenotazioni, l’allestimento dei tavoli oltre all’abbinamento cibo-vino, sino alla traduzione dei menù in lingua straniera, al servizio ed alla presentazione dei vini e dei piatti.
Il Ristorante didattico è una struttura aperta al pubblico, su prenotazione, organizzata all’interno dell’Istituto scolastico durante periodi specifici stabiliti dal calendario scolastico dove tutto è organizzato e seguito dagli studenti con la supervisione dei docenti.
Compito della Regione sarà, nel rispetto della normativa dell’Unione Europea ed in coerenza con i principi della Costituzione, del diritto allo studio, all’istruzione, al lavoro e alla crescita personale e professionale dell’individuo, quello di promuovere e finanziare i Ristoranti didattici attraverso l’erogazione di contributi destinati esclusivamente per l’acquisto di attrezzature di cucina, di sala e, comunque, di attrezzatura didattica finalizzata all’attività teorico-pratica degli Istituti scolastici secondo i criteri e le modalità definiti con deliberazione della Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente.
Confidiamo nel fatto che i Colleghi Consiglieri possano comprendere l’utilità e la finalità della nostra proposta che è quella di avvicinare il più possibile i giovani al mondo del lavoro per far sì che siano preparati non solo a livello teorico, ma anche a livello pratico e psicologico ad affrontare le sfide della vita.”
La prima fase è consistita dall’invio del progetto formulato in 5 articoli. I progetti sono stati valutati da una Commissione formata da rappresentanti del Consiglio regionale e della Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.
I progetti di legge vengono trattati esattamente come quelli presentati dai consiglieri regionali, infatti, la fase successiva è stata quella della seduta di commissione dove i ragazzi hanno potuto vivere da protagonisti un vero e proprio esperimento di democrazia partecipativa: la classe dei sette firmatari dei progetti, divisa in piccoli gruppi, simula, con l’aiuto dei tecnici del Consiglio, cosa accade effettivamente in una commissione, dove esistono interessi contrapposti, si fanno emendamenti al testo, e infine viene licenziata dalla commissione la proposta di legge e inserita nell’ordine del giorno della seduta finale.
La seduta conclusiva nell’Aula del Consiglio regionale è il momento finale. I sette firmatari dei vari progetti selezionati vivono un altro giorno da consigliere regionale, discutendo e votando i progetti presentati in presenza del Presidente del Consiglio regionale e di alcuni consiglieri eletti.
Dopo la discussione nell’Assemblea di “Ragazzi Aula”, le proposte di legge discusse vengono trasmesse ai gruppi consiliari regionali, in modo che possano essere adottate per diventare vere leggi della regione Piemonte.
Diventa pertanto centrale l’aspetto di educazione alla democrazia che è l’investimento più importante che la comunità piemontese può fare nei confronti dei giovani cittadini di domani.
Le proposte di legge presentate a Ragazzi in Aula 2014 giunte alla fase finale sono state solo 3 e, dopo essere state discusse in Aula dai giovani studenti e consiglieri regionali per un giorno, sono state tutte approvate:
proposta di legge n. 1: “Sensibilizzazione al primo soccorso”, Liceo Valsalice (To), classe II A classico, Docente Orsolina Perrotta. Relatrice: Francesca Lucca. (Approvata con 24 sì, 5 no, 3 astenuti);
proposta di legge n. 2: “Festa regionale dello sport”, Liceo scientifico G. Peano, Tortona (Al), classe V D, Docente Giovanni Castagnello. Relatore: Federico Bassignana. (Approvata con 26 sì, 3 no, 3 astenuti);
proposta di legge n. 3: “Promozione dei progetti di Ristorante didattico”, Istituto alberghiero Mellerio Rosmini, Domodossola (Vb), classe II (Roberto Giacomotti, Patrizia Ledda, Adriana Menichino, Moris Pattoni, Andrea Pensa, Marco Luigi Raillo, Alice Venz). Docente Claudia Oggiani. Relatore: Roberto Giacomotti. (Approvata con 23 sì, 4 no, 5 astenuti).